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martedì 1 maggio 2012

Teresa il primo Maggio e la Casta del buon linguaggio



Io non sono che Teresa una tizia che non pesa,
una che alla fine non è altro che indifesa.
Per ora han poco conto le parole che ho da dire
anzi il mio non è, che un inutil blaterare.
Ma un paio di sassetti me li voglio infin levare
verso i finti compagnoni, che stanno lì a parlare.

La Casta dei giornalisti è anche la peggiore
loro pesan tanto sul mio cattivo umore,
sono i demagoghi tra i più pericolosi,
sono i più lascivi e son molto facoltosi,
quelli che più di tutti dovrebbero mostrare
la dichiarazion dei redditi prima di parlare.



Non mi venite a dire che se uno è proprio bravo
è giusto che guadagni dal suo proprio lavoro.
Questo forse anche, ma io so che la coerenza
è cosa di cui l’onesto non può proprio fare senza.
Si dovrebbe investigare su cosa certa gente
prende a basso prezzo dal proprio caro Ente.

E mi fa rabbrividire chi usa a suo vantaggio
le lacrime di chi, sta molto molto peggio.
tutti quelli che, cronometro alla mano
usan la morte altrui per avere un primo piano.
La nostra informazione è proprio una vergogna
decidono a tavolino chi mettere alla gogna.

È sempre e solo un fatto, di pura convenienza
nessuno che denunci la propria grigia eminenza
quando questa gli fa avere soldi all’emittenza.
Esiston giornalisti, scrittori e opinionisti
che potrebbero far molto per noi “poveri cristi”
magari cominciando ad assumer per concorsi.

Io proprio mi domando dove trovano il coraggio,
di sputar sentenze e star sul palco il 1° Maggio
professionisti che, assumon solo per vantaggio.
Mi dite perché io dovrei ascoltare la Guzzanti
di meritocrazia parlare in faccia a tutti quanti,
lei che sta in tivvù e grazie solo ai propri santi?

È che forse per cambiare si deve solamente
spegner la tivvù e far andar la nostra mente.
Toglier la parola a chiunque abbia potere
di manipolarci e prenderci per il sedere.
Laddove gli interessi sono tanti e milionari
nessuno aiuterà i cosiddetti proletari.

Noi serviamo loro come puro argomento
per sfruttare appieno la moda del momento.
Oggi loro parlan degli imprenditori,
domani forse anche dei rumeni muratori,
fra mese forse andranno le moldave cameriere,
ma solo finché il pubblico ne avrà le tasche piene.

Questa è a mio avviso l’italica informazione
quella che cavalca l’onda dell’emozione,
tanto del giornale si fa poi carta straccia
a loro non importa se di te non resta traccia.
Non sei altro che, all’arco la loro freccia
ma poi chiuso argomento: tu resti solo feccia.

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