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giovedì 5 gennaio 2012

Tratto da "Domani nella battaglia pensa a me” J. Marias


«(...) tutto è così anche se ce ne dimentichiamo e non ci pensiamo per rimanere attivi e per continuare ad agire senza sapere, decidere senza sapere e percorrere i passi avvelenati; tutto è così, camminare per la strada scelta o salire su una macchina il cui conducente ci invita dal suo sedile tenendo la portiera aperta, volare in aereo o rispondere al telefono, uscire per cena o restare in albergo guardando distrattamente dalla finestra alla ghigliottina, compiere gli anni e crescere e continuare a compierne per essere arruolato, fare il gesto di dare un bacio che scatena altri baci che ci faranno fermare e di cui renderemo conto, chiedere o accettare un lavoro e stare a vedere come il temporale si prepara senza metterci al riparo, bere una birra e guardare le donne ai loro sgabelli davanti al banco, tutto è così e tutte quelle cose possono portare coltelli o vetri rotti, la malattia e il malessere e la paura, le baionette e la depressione e il pentimento, l'albero spezzato e nella gola una spina; e la caccia alla corda, lo scivolone del barbiere; i tacchi messi da parte e le mani grandi che stringono le tempie, le mie povere tempie, la sigaretta accesa e la nuca bagnata e girata, le gonne stropicciate e il reggiseno piccolo e il petto infine nudo, una donna vestita che adesso sembra dormire e un bambino che sogna ignaro del suo ereditato combattimento aereo. Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale; e cada la tua lancia».

Domani nella battaglia pensa a me

Javier Marias- Einaudi

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