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domenica 21 agosto 2011

Teresa e gli intellettuali


Generalmente dimagrisce di dieci chili e si fa triste, come una pianta messa a bella posta in ombra, perde foglie e scolorisce, così, la mia rossa amica single, doma i riccioli ribelli in crocchie basse, evita il fard sulle guance morbide e il rossetto.
Busso più volte e non risponde, dalla porta semi aperta arrivano le note di un romantico Chopin e tra i più pessimisti.
Luce fioca di candele mi guida nella piccola cucina dove anziché gustose torte, trovo sul tavolo, mucchi di libri sparsi.
Stavolta non è uno qualunque, qui la situazione è proprio grave, c’è l’opera omnia di Canetti, e i meno leggibili di Saramago.
Ma lei dov’è?
Che ne è stato della piccola Teresa?
Qua e là vado in cerca di altre tracce.
Ecco, questa le mancava. Sul letto due grandi valige con dentro suoi vestiti, e tra i più appariscenti: quello rosa confetto indossato a capodanno, le scarpe vintage anni settanta, e pullover, crinoline e manicotti di pelliccia stile zarina.
Il bagno sembra vuoto, lo spazio lasciato dai nastri di raso colorati è stato occupato da foto d’intellettuali tristi, uomini nemmeno così belli e oltretutto morti.
C’è un Nietzsche baffuto che guarda nella vasca, severo e torvo Freud di profilo, quello solito, è riflesso nello specchio, cartoline in bianco e nero e foto parigine di pomeriggi piovosi e di amori romantici, baci dei più travolgenti, mani ossute, facce tese, e corpi.
Ci sarà di mezzo uno di loro!
Sono più che certa che Terry ha incontrato un intellettuale!
Eh no, adesso basta! Urlo nella speranza che Teresa mi senta, che dall’angolo dov’è rintanata a piangere lacrime di amarezza su lacrime di rabbia, sappia che stavolta è troppo.
Quando succede, la mia vita si stravolge! Mi chiama a ogni ora del giorno e della notte, piange senza dire una parola e urla, di tanto in tanto, che ha paura. Che lui la fa sentire brutta, che lui la rende dura, pessimista e insicura.
E poi sta lì al computer tutto il giorno, in cerca di una traccia, in cerca di un odore, di un segno chiaro, che per una volta, le confermi quanto lui sia indegno.
Indegno di respingerla a quel modo, di far giochi di parole che confondono, di spargere molliche di speranza nel suo piatto ormai vuoto per l’inappetenza.
Nel frigo latita persino la lattuga, mele tristi e rugose mi guardano in attesa di degna sepoltura, pezzi di pane duri e ammuffiti colorano di verde la tovaglia, macchiata qua e là e gualcita.
L’intellettuale può essere chiunque, un pittore, un attore, un musicista, un padre di famiglia o un notaio in pensione, chiunque può essere entrato nella testa dell’amica e chissà come!
Gli intellettuali veri, certo, si possono contare sulle dita di una mano, quasi mai si possono dire degli adoni ma di certo qualcosa di grosso ce l’avranno, e se non è più che ben nascosto, allora quel qualcosa si trova nella testa.
Di solito si negano con il fare più gentile, e le ragioni sono sempre fantasiose. Che solitari e cupi preferiscono star soli, che sono annoiati del meccanismo dell’amore - che pare sia per loro sempre uguale - o che, braccati dalle donne, non vogliono far sesso.
Non la chiamano e questo è ovvio, certi uomini non la trovano mai una ragione per scriverle anche di fretta un paio di parole, e spesso mi domando se sia vero che esistono.
L’amica Terry non può essere ammattita! Sono solo loro che le fanno questo effetto.
La rossa amica è un tantino vanitosa e quando si sente rifiutata, ci si arrovella sopra.
Non le piace quel loro darsi da fare attorno ad altre cose, ed è egocentrica quel troppo da diventare ottusa.
Terry, ti prego, non fare la cretina! Dai piccolina vestiti e in fretta! Ti porto a una festa divertente, mi ha chiamata Armando e dice che c’è un pacco di gente!
Esce dall’angolo con la faccia buia e triste.
La mia amica ha solo bisogno dell’amore e non importa per chi o per come.
Stasera ti lo scaldo io il cuore.
Niente di meglio che una buona amica, per metterci una bella pietra sopra.

4 commenti:

  1. Questo è geniale: " ...le confermi quanto lui sia indegno.
    Indegno di respingerla a quel modo".
    Ma osa esporsi Teresa, mostrare ciò che è e che le piace? Perché all'inizio è più facile scegliere di assecondare in tutto un uomo, per agguantarlo; poi o la storia va avanti e i ruoli non si possono più cambiare oppure finisce, perché lui non stima una donna che pare non avere personalità.

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  2. purtroppo la storia non va mai né avanti né indietro, e rimane cristallizzata avanti ma non perché lei lo asseconda. In queste che io preferisco chiamare “vignette”, se per l'atteggiamento di Terry siamo all'eccesso, al tragicomico quasi in rima, per l'uomo no. Nel senso che è l'intellettuale a prendersi troppo sul serio mentre lei ha sempre il coraggio e la voglia di giocare! ;) diciamo che qui è bandita la psicoanalisi. Lei è una che ama “non importa chi e non importa come”, è narcisista e lo sa bene. Direi che è una che cerca un uomo forte ma è felice di non trovarlo: la ucciderebbe mettendola in ombra. Se lui ci saprà fare, è ovvio.
    baci e grazie sempre cara e bella Diletta per i tuo commenti arguti che mi danno la possibilità di capire un po' meglio Teresa .

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  3. i libri sul tavolo di cucina al posto delle torte quale indizio di un certo stato d'animo femminile: bella trovata! almeno gli intellettuali (cosiddetti) hanno la 'bontà' di ignorarci e non si precipita troppo a fondo (o no?)

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