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mercoledì 30 novembre 2011

Teresa e la perbenista rimozione

Diciamoci la verità cara Elenina questo è sempre il paese di Pinocchio e della fata turchina!
Qui puoi fare ogni cosa se hai soldi e chi te la conceda.
Si sa che c’è il solito amico dell’amico in grado di favorirci, per gabbare lo stato e frodare le leggi.
L’amico è sempre quello che lì ci lavora, e che fa passare il tuo nome tra i primi della fila.

Anche in Banca c’è chi chiude un occhio, basta passare una bustarella in nero al Direttore: e sono tanti che ti concedono prestiti e fidi e senza protestare.
Ma questo accade ovunque lo sappiamo, anche in ospedale, c’è chi ci strizza l’occhio e ci dà la soluzione, lo stesso stipendiato per essere imparziale.


Prima si sa, ci si doveva arrangiare oggi no, ma tanto è uguale: sai com’è... c’ho bisogno del posto per il bimbo all’asilo comunale, tanto basta pagare e non guardare.
Poi tutti al bar a lamentare di questo Governo ladro e dei suoi inquisiti, i primi siamo noi che appena ne abbiamo l’occasione, arraffiamo privilegi.

Hai visto mai qualcuno rifiutare una raccomandazione?
Io no!
Questo è il Paese di Pulcinella e di Pantalone, alla bustarella e all’aumma aumma non c’è proprio soluzione.
Anche i più morigerati e rivoluzionari sono pronti a voltare la testa e allungare denari.

Anche in letteratura siamo costretti a leggere tiepidi esercizi di bella scrittura perché ci sono raccomandati d’oro a guidar le fila di fantomatiche rivoluzioni editoriali. Amici di direttori e figli di papà che in vita loro non hanno mai lavorato e adesso pretendono di protestare contro lo stato.
Ma guai a parlarne male, non si sa mai, un giorno ci potranno raccomandare.

Si sa che è così e non ce ne dobbiamo meravigliare.
L’Italia è il paese dell’agonia cui non c’è scampo, dello sdegno di fronte a forme d’amore che superino il segno, il confine tirato dalla cattolica morale e dal benpensante spirito borghese che strizza l’occhio e se ne fotte di chi ne fa le spese.

Di notte provo sconcerto a leggere le parole digitate per arrivare a questo blog innocente, alla mia casa rosa e al mio mondo dorato: la perversione di chi vuole fare sesso con la nonna e la cognata, di chi vorrebbe vedere in ginocchio la giovane tata e poi magari al mattino condanna il collega gay o chi fa sesso estremo apertamente.

Certe cose si dicono e si fanno nascostamente: al buio di una sagrestia o in confessionale, e mi risparmio la rima per non essere indecente, per non ferire il buon gusto della gente, sempre quella che con il libro in mano, a sera, si vuole svagare e leggere la sottile cronaca rosa di una donna cui alla fine va tutto bene, non di quella che si è ammazzata perché oltre ad aver avuto tre aborti non ha potuto adottare.


È un circolo vizioso, è tutto collegato.
Stiamo sempre a guardare altrove: sia la realtà così com’è, che il figlio di un caro amico che è entrato in graduatoria non si sa perché.
Tanto poi postiamo si feisbùc il nostro dissenso, basta questo per non pensare all’illecito compenso.

4 commenti:

  1. Bello, scritto molto bene come tutto il blog e sconfortante!! in quasi quarant' anni di vita lavorativa e di impegni vari mi ha stupito sempre la straordinaria capacità mimetica dell' italiano medio. Qualcuno nega che questo tipo umano esista, ma esiste e lotta insieme a noi. Da Giolitti a oggi, è stato scolpito da Sordi nei suoi film.Per questo, malgrado siamo tutti colpiti da questi provvedimenti, non riesco ad accodarmi emotivamente alle urla più fragorose, che invitano allo scontro durissimo, che più duro non si può. Penso agli umili silenziosi, ai vecchi fragili, ai disabili e ai colpiti dalla solitudine e dall' indigenza. Tutti senza voce. Vorrei poter urlare .. in silenzio!

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  2. Caro Umberto, ciò che mi sconforta di più è proprio la mancanza di autocritica. Ho conosciuto uno, forse cinque italiani fieri di pagare regolarmente le tasse, e guarda caso erano persone vissute per lo più all'estero. Io uso i mezzi pubblici e pago regolarmente il biglietto... non ho mai avuto una raccomandazione e se qualche volta l'ho chiesta -perché altrimenti nemmeno mi rispondono- poi me ne sono anche pentita e comunque non è nemmeno servita. Ad esempio questo personaggio che sto facendo girare per molte redazioni, nessuno lo vuole, mi dico che forse non piace, e poi vedo quante visite e consensi riceve... e allora? Allora in Italia è così, se sei qualcuno allora hai qualunque scelta, e gli italiani meritano i governi che hanno e gli scrittori che pubblicano, se poi a fare le spese ci siamo anche io, tu e la mia amabile Teresa... Come sempre grazie per la visita.

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  3. Una sola integrazione per condividere uno sconforto sorridente!! Se te l' ho raccontata scusami. Ho scritto il libro su mio figlio, per amplificare un problema di tanti giovani fragili . Il secondo editore contattato ( medio e importante) mi ha domandato in un incontro surreale: " Libro molto bello.. Ma lei va in televisione ?" Alla mia risposta negativa ha replicato così: " Forse lo pubblico .. o forse no". Giuro.. Alla fine, mi hanno aiutato - gratis - due amici veri!!!!

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  4. Lo so Umberto. Altroché mercificazione dell'arte. ma tanto, finché sono NESSUNO non posso nemmeno parlare altrimenti sembro invidiosa... non ti dico quello che gli agenti mi stanno rispondendo... ti basta: intellettuale, cervellotica e troppo colta... ??? dovrò praticarmi una lobotomia per scrivere banalità... pazienza. I tuoi libri sono bel in vista qui sulla libreria e Marco mi è rimasto nel cuore. ;))

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