Pagine

venerdì 24 gennaio 2014

Deriva #46 #derivadellaseduzione: Gelosia 2.0


Fino a una settimana fa, quando inviavamo “Selfie” porno a mezza TL, nemmeno ce ne ricordavamo del nostro super uomo in tuta di acetato. Stavamo tranquille, impigrite nella nostra relazione stabile, più che altro granitica, finché non lo abbiamo sorpreso alle tre del mattino, di venerdì sera, illuminato dal monitor, con l’espressione colpevole e la mano molto lontana dal mouse.
Solo in quel momento il nostro "tesoro" ha smesso tutti i nomignoli possibili, compreso quello del gattone di casa, per riprendere il proprio nome di battesimo, severo e rispettabile.
E dopo un allarmato “... Che cosa stai facendo?”, nella perfetta mogliettina digitale, che fino a tre minuti prima chattava con l’amante trentenne, nasce il sospetto che, dall’altra parte del monitor, donne bellissime abbiamo deciso di “rubarle” il maschio.
Ma la gelosia, che sia preventiva, competitiva o motivata dal passato, non è mai immaginaria, ma sempre inutile. E ve lo garantisce una cornuta DOC.
Il tradimento è un’ansia montante che nasce da microscopici indizi, come nominare troppo spesso una persona e le sue peculiarità, una certa svogliatezza a letto, o appunto, sorprenderlo in chat alle tre del mattino. La gelosia è un presentimento chiaro che non vuole prove, che basta a se stessa, che urla per essere ascoltata.
Perché le corna fanno rumore, sempre.
Il cellulare poggiato sul tavolo, ma con il display faccia in giù è un pessimo segno.
Il cellulare sempre nel taschino anche.
Password inviolabili sul computer di casa non ne parliamo.


Se in India, come afferma la divorzista Mrinalini Deshmuk, stare su Facebook mina la solidità dei matrimoni più che stare a guardare un porno, in Italia la storia non è così diversa. Le donne italiane però, al contrario di quelle indiane, non si limitano a richiedere il divorzio perché il marito ha omesso di inserire il nome della sposa sulle info, e dopo aver intentato causa, arrivano al divorzio nel 60% dei casi anziché alla riappacificazione, come succede alle sorelle indiane, ghettizzate da una società che non vede di buon occhio la donna divorziata e la penalizza anche economicamente, mettendola al margine come una lebbrosa.
Ma per accorgersi che ci tradisce non serve controllare quanto tempo sta on line. Per metterlo alle strette quando afferma che una tizia con la quale chatta di continuo è “soltanto” un’amica, è inutile domandargli di leggere il contenuto della corrispondenza. Non ce lo permetterà mai. O ci farà trovare cartelle e cronologia immacolate.
Qui siamo alla multi personalità. Al Fantomas digitale che apre cinque account su cinque social diversi.
È acclarato, il 2.0 è il paese di Bengodi per uomini e donne, sposati o single.

Nemiche sono appostate in ogni dove.
Immaginarie “zoccole virtuali” e “puttanelle elettroniche” (così chiamiamo le nostre sorelle, quando colte dalla rabbia passiamo sopra qualunque credo femminista), sono pronte a tutto pur di darla proprio a lui, il nostro, solo in apparenza, mansueto maschio di casa, che non vede l’ora di svagarsi con qualche signorina ben disposta.
Ma lo abbiamo guardato bene?
Sicure sicure?
Mah.
Infatti, nonostante il nostro compagno analogico sia pingue quanto il gattone di famiglia, dal carattere pigro e la timidezza innata, siamo ormai certe che nasconda qualcosa dietro l’innocua TL o la bacheca di FB piena di “like” sospetti. Potremmo scommetterci una mano che, il nostro maschio alfa, finalmente libero dal nostro sguardo indagatore, possa dare una spolverata a vecchi ricordi di una gioventù all’insegna del vizio, e rivenderli come attuali alla nuova arrivata. Che, privato del proprio corpo ingombrante, delle spalle piccole e dell’astigmatismo evidente, il nostro “lui” inappagato possa darsi alla pazza gioia con altre donne, facendo con loro una quantità di cose indicibili e tutte terribilmente zozze.
Probabilmente le stesse che facciamo noi (eh... eh... ).
Culi, tette e bocche carnose, occhieggiano dalla TL in un continuo: stai attenta, allarme rosso, BADA!
Quanto pagheremmo per avere accesso ai loro account?
E cosa potrebbe accadere una volta precipitate nel suo mondo privato?
Certe di volerlo sapere?
Io, no. Sicura di leggere un cretino che annaspa tra timidi “che fai ancora sveglia a quest’ora” e prevedibili e banali “ci vediamo per un caffè qualche volta”, preferisco evitarlo.

Ho visto uomini armeggiare con il cellulare nascosti dietro caschi di banane mentre le loro signore testavano la maturità delle zucchine...
Ho chattato con signori, che al mare con famiglia, nascondevano il cellulare tra l’asciugamano e il best sellerone ancora intonso.
Il fedifrago ce la fa sempre.
Si fa anche sorprendere, ma se ciò accade non sarà mai un caso. La vigliaccheria rende il maschio preda del proprio subconscio e tradirsi sarà sempre meglio che confessare.
Complicato è beccarlo sotto anonimato.
Impossibile tra mille nickname da imbecilli, trovare quello del nostro imbecille.
Ma se la relazione è nata on line e si è poi realizzata, finalmente, in uno squallido lungomare di periferia, allora, tenere sotto controllo MrMuscolo79 sarà un gioco da ragazze.
Attenzione quindi agli account appena nati. Alle tizie che fanno subito le amicone e che dopo averci seguito, senza obbligo di follouback, chiedono informazioni sugli account maschili. Sicuramente, dietro la PIC in bianco e nero di un paio di gambe mozzafiato (non sue) si nasconde la Signora “x” o la “Signorina “y” in veste di agente segreto.


Ma la gelosia non serve a niente.
Seguirlo, spiarlo e perseguitarlo, renderanno l’oggetto del piacere, al quale prima che glielo facessimo notare nemmeno avevano pensato, qualcosa di sublime, da scoprire a tutti i costi, da avere qualunque cosa accada.
La rottura di scatole del: Ancora on line? Con chi chatti? Che stai facendo?, urlato da dietro la porta dopo un “toc toc” risentito, mentre è in bagno compreso in ben altre faccende, lo renderanno nervoso e ipersensensibili, accrescendo di un bel po’ il suo ego che, fino a quel momento, sonnecchiava tra le incombenze quotidiane.
Quindi, continuiamo a inviare autoscatti sconci a tutti i maschi papabili della TL. Almeno gli avremo reso la pariglia.





4 commenti:

  1. A Holland l'hanno beccato e dagli che si nascondeva... io a mia moglie non riesco neanche a farle leggere il mio blog.. uffi!!... chi troppo e chi niente... ;)

    RispondiElimina
  2. Difficilmente leggo i post fino alla fine. .ma questo è stato piacevole, sia x la scrittura che x l'argomento! !! E sono d'accordo! !!!!!!

    RispondiElimina
  3. Si ma se poi lui ti sposa , tutto questo questo che ( relativa ) importanza potrebbe avere? ..certamente si fa fatica a volte mantenere la propria supremazia di moglie, ma per quello esiste la legge ..che ad oggi mi sembra possa soddisfare in parte la sposa ..per il resto è solo abitudine

    RispondiElimina