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domenica 22 luglio 2012

Donne! è arrivato il cyber ricattatore!


Sposate, fidanzate, belle, brutte o così così, nature o rifatte, moraliste o free, il sesso on line è una consuetudine cui, presto o tardi, si finisce per cedere.
Seducenti come Valmont, di là dal monitor, decine di uomini sono in grado di farci godere, a parole, più di quanto non abbia fatto mai nessuno.
Ci caschiamo per curiosità o perché ingrassano il nostro ego smagrito. Cediamo alla cyber avventura grazie al vecchio compagno di scuola dagli occhi azzurri che adesso è un avvocato ma stranamente single, per una PIC di uno sguardo penetrante del tizio che ci lascia intravedere, tra una virgola e l’altra, orizzonti infiniti d’incontri pomeridiani, finalmente lontane dal quotidiano livore.
Cediamo all’avventura virtuale per un commento graffiante o una constatazione particolarmente intelligente, perché siamo stanche e deluse, annoiate più di un po’ da un quotidiano in bianco e nero.
Perché ci va e perché è facile, e sta lì, così a portata di mano che ci pare di poterlo toccare.
Non usciamo più di casa ma abbiamo una finestra sempre spalancata sul mondo, sicuramente un mondo parziale ma non importa: la benzina costa, il bimbo strilla, la suocera sta sempre con il naso dentro casa, il marito ci rintraccia ovunque e noi ci diamo giù di mouse.
Comodo ma pericoloso.
I giornali lanciano allarmi, i ricatti sono all’ordine del giorno.
Donne, è arrivato il cyber ricattatore!
Lo stalker cocciuto che da maschio forzuto si trasforma in un mostro dai mille “bug” psichici, con un Edipo e un’ansia da abbandono che proprio non pensavamo.

Il tizio è uno con cui abbiamo deciso di vederci in chat, su skype o in qualunque altro modo.
Di supporti ce ne sono a centinaia ma l’emozione è sempre la stessa: domani alle 17.00 sono sola.
Attesa, trucco, scenografia e parole da digitare con cura cercando di mirare direttamente al cuore.
Non importa chi sia dall’altra parte, l’importante è che ci tiri fuori da una giornata uguale alle altre, che ci faccia sentire più amate di quanto non lo faccia il tizio che ci vive accanto da dieci anni e che è sempre più stanco e nemmeno si accorge del nostro nuovo taglio di capelli.
E poi che c’è di male?, mica ci vado a letto?
Tralasciando le mie personali considerazioni, ossia che il sesso off line non è sostituibile con niente e che lì alla tastiera perdiamo odore, sapore e tatto, che è meglio non fare all’altro ciò che non vorremmo bla bla bla... e che presto il nostro uomo farà lo stesso con un’altra nella stanza accanto, credo che il terrorismo mediatico del cyber ricatto non servirà a tenerci lontane da certe distrazioni piacevoli e poco faticose.

La ricerca dell’avventura piccante fa parte integrante del mondo liquido in cui siamo immersi, delle frustrazioni di cui ci vogliamo liberare e di questo delirio di onnipotenza cui tanta popolarità priva di talento ci fa sperare.
Di là dal monitor, centinaia di uomini più o meno di successo, più o meno belli, più o meno giornalisti brillanti, più o meno politici importanti, più o meno maschi, ci fanno sperare in un’avventura da levarci il sonno.
Di qua una casa da mettere in ordine e il solito indelebile andare avanti e indietro senza concludere nulla di speciale: perché il mondo è rimasto uguale nonostante i nostri spiritosissimi post.
Di là, un politico o giornalista o attore o musicista o anonimo che scrive e mail romantiche e che dice che siamo bellissime, un grande manager che ci vuole conoscere per un colloquio o uno che semplicemente ci sorprende.
Di uomini in rete ce ne sono di varie taglie e formati. Basta scegliere con cura.
Ci sono quelli con il cervello a posto e quelli che invece nascondono brutte sorprese.

Quindi, se cediamo all’avventura che comunque ci lasci sognare per più di qualche ora, cerchiamo di non distruggere le uniche certezze che abbiamo.
Il pericolo, infatti, è sempre in agguato.
Il pericolo viene da dentro –la suocera o il maschio di casa che ficca il naso nella nostra macchina- ma anche da fuori. Basterà una mail e il cracker avrà, in pochissimi minuti, tutta la nostra vita sulla sua scivania: mail, foto e filmini.
E non solo.
Il nostro partner virtuale avrà sicuramente una moglie che, gelosa o no, un giorno vedrà di sfuggita una cartella che di lavoro proprio non sembra. L’aprirà e troverà noi, sì, proprio noi ragazze perbene e signore sposate, in pose scandalosamente HOT.

Ma certi pericoli si possono evitare.
Cerchiamo di conoscere sempre l’interlocutore e di sceglierlo tra quelli che avrebbero altrettanto da perdere.
Se sposatissimi e con un “nome” facciamo festa a Champagne!
Usiamo sempre account diversi e sempre anonimi.
Facciamo sì che, nonostante il nostro narcisismo spropositato, foto e filmini li spedisca anche lui, il Casanova di turno, e che nelle foto che generosamente gli inviamo non siano riconoscibili né il viso né particolari, come tatuaggi o piercing, che ci rendano individuabili e ricattabili.
Cancelliamo ogni volta ogni traccia della relazione.
Mettiamo tutto nel cestino e vuotiamolo in modalità sicura, facciamoci forza e rinunciamo a tangibili dolcissimi ricordi che potrebbero fare un effettaccio se visti da altri.
Almeno all’inizio, evitiamo con cura di avere un nome, un cognome, e una famiglia che potrebbe pagare un prezzo troppo alto.
Perché per un’avventura virtuale non vale la pena soffrire più del dovuto e perché anche quel tizio che ci sembra così diverso lascia i calzini in giro per casa, è stanco quanto noi e non vede il nuovo taglio di capelli di sua moglie.
Illudiamoci pure, giochiamo a far finta di saper amare ancora come adolescenti, aumentiamo i battiti del cuore ma teniamo sempre ben presente che la nostra vita dall’altra parte, quella off line, è l’unica veramente speciale.

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