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martedì 11 gennaio 2011

Teresa e i nodi da sciogliere.

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Stavolta è arrivata prima lei e a me toccherà pagare il conto.
Per l’Epifania è tradizione scambiarci un regalino e per Terry ho scelto un bel libro di psicologia, uno di quei manuali da leggere in piedi su un tram, dove vengono dispensati inutili consigli su come evitare innamoramenti catastrofici.
Nulla avviene per caso, urliamo in coro fra baci e abbracci!  Infatti, il tema dell’incontro urgente al solito caffè in via del Babuino è la  nuova storia d’amore di Susanna, amica over quaranta e disperatamente single.
Di fronte a una fetta di torta al cioccolato si fa all’improvviso scura in viso: le ho detto che è meglio stia molto attenta... mormora Teresa fra una boccata e l’altra di una sigaretta elettronica che secondo lei l’aiuterà a smettere.
Quella s’innamora subito, e il quarantenne è pericoloso, subdolo! E allarga i grandi occhi luminosi come una bambina che abbia di fronte a sé un disastro apocalittico e aggiunge con espressione grave che a quell’età l’uomo è infido, bugiardo e ci prova con tutte!
Perché,  intervengo subito io in veste di grande esperta in materia di fallimenti sentimentali, torture psicologiche e intricati labirinti mentali, il cinquantenne sta a guardare?  Insisto sul fatto che non possiamo fare il processo alle intenzioni e che, comunque, almeno a mio avviso, ogni lasciata è persa!
Terry ci pensa su un attimo e, dopo aver ingoiato un paio di grossi bocconi di calorie, mi rilancia la palla cantilenando la sua teoria con accento del sud: ammesso e non concesso che tutto dovesse filare liscio - e muove le mani confusamente come a rappresentare la difficoltà che ciò avvenga- come la mettiamo se un domani il tizio volesse dei bambini?
Infine e alzando la voce sentenzia categorica: e come si sentirà fra dieci anni la mia cara amica Susanna quando lui sarà un aitante cinquantenne e lei avrà l’interno coscia flaccido?
E con questa immagine raccapricciante e il Barman che annuisce, sono costretta a segnare un punto a favore di Teresa che nel frattempo si rinvigorisce facendo a pezzi una seconda fetta di torta, questa volta alle mele.
Poi, abbassando la voce per evitare di rendere di nuovo partecipe dei fatti nostri il ragazzo al bancone che nel frattempo se la ride, mi si fa più vicina tanto che sento forte il suo inconfondibile profumo di cannella e sibila: il problema è che siamo destinate ad altri! E si chiude subito in se stessa tirandosi indietro contro il morbido schienale, come una Sibilla che abbia pronunciato infauste parole e resti in attesa di una buona risposta.
Ovviamente aspetta che io prosegua e così faccio, esprimendo un punto di domanda con la sola espressione del mio viso.
Ecco, riprende a ragionare,  il problema è che adesso sono i più giovani che ci guardano, sono loro che vanno in cerca dell’amore e che non sono stati ancora delusi, che prendono le storie così come vengono e che si lasciano travolgere dalla passione. E, messo un punto fermo, riprende il suo combattimento con la torta di mele.
In effetti, Teresa ha ragione anche se, le faccio subito notare, non sono molto incline a ragionare per luoghi comuni; comunque, di certe faccende bisogna pure dialogare.
Ed è proprio parlando che io e Teresa in questi anni abbiamo sviluppato ottimi anticorpi a certi tipi di uomo, quelli complicati, che portano in sé mille labirinti, i cintura nera di narcisismo e i medaglia d’oro di cinismo.
Perfetto Terry, e stavolta la provoco un po’ tirando fuori dal cilindro vecchie storie come la delusione avuta con Max non ancora trentenne o peggio con Daniele, il venticinquenne che, oltre a farle perdere tempo, le ha anche incasinato la vita - la verità è che amo vedere le sue guance morbide prendere fuoco e diventare un tutt’uno con i capelli che oggi ha domato, raccogliendoli in una coda bassa-.
Ma forse non basta e, quasi per vendicarmi delle notti passate ad ascoltare il  suo pianto, riprendo con il nutrito elenco di cavalieri senza macchia e molta paura che le hanno tolto energia e spazi mentali, gioia di vivere e stima in se stessa, tempo e opportunità di nuovi incontri.
Terry si è fatta piccina e, schiacciata da quei ricordi dolorosi, cerca di opporre scuse e fa di tutto per sorvolare su quelle storie che lei chiama “stupidi inciampi” ma che, lì per lì, sembrano passioni eterne e senza fine.
Il problema è che noi incontriamo solo uomini complicati, maschi dai mille nodi da sciogliere, uomini che se la tirano manco fossero femminucce al primo appuntamento, signori di ogni età che, in virtù della propria virilità e della nostra disponibilità, giocano come il gatto con il topo.
Cerco di scongiurare l’amarezza con una tazza di cioccolata ma già intravedo nei suoi occhi una luce diversa, si specchia nella vetrina che luccica di addobbi natalizi e mi fa – scusami cara ma ora scappo- e adesso sono io che spalanco gli occhi chiedendole una spiegazione.
- E’ passato adesso Paolo, mi dice infilando una vecchia pelliccia sintetica leopardata, te lo ricordi il quarantenne con il senso di colpa verso la prima moglie che mi disse ti chiamo domani e sparì nel nulla?- e si affretta a uscire dal Bar – Ti chiamo io più tardi!- e sparisce ingoiata dalla folla dei saldi invernali.
Il Barman guarda la mia espressione confusa, sorride e mi offre qualcosa di forte.




3 commenti:

  1. Certo ci sarebbe da chiedersi: ma sono solo gli uomini ad essere diventati complicati? E' davvero così semplice la spiegazione? E' solo la conseguenza dell'esistenza di "uomini" che si portano dietro e dentro problemi irrisolti e rapporti irrisolti? In parte mi rispecchio in questo prototipo di uomo, ma con la consapevolezza che la crescita e la disponibilità a mettersi in discussione è sempre difficile da "condividere".

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  2. Maurizio il discorso è complicato nel senso che credo che anche Teresa sia la classica donna che va in cerca di un certo tipo di uomo. Talvolta penso che ci siano donne con le spalle forti fatte per uomini dai mille nodi da sciogliere e donne (più fortunata forse) che in nome della propria fragilità o proponendosi come creature indifese riescono a far sì che l'uomo cresca.
    Io conosco uomini che con me erano piagnoni e molli (scusa ma il termine è quello giusto) e con altre donne diventavano dei super eroi.

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