L’editoria a pagamento ha molte facce, ma che ci fossero
portatori di sfiga che augurano il fallimento a tutti i piccoli editori che
rischiano di tasca propria, senza obbligare gli autori a pagare, e soltanto
perché praticano un sano e ormai dimenticato scouting, ha del paradossale.
Perché è questo che lo pseudo intellettuale ha augurato al mio Editore, dopo che gli ho risposto che non lavoro gratis e che, un micro guadagno lo ricavo anch’io, pur sconosciuta ed esordiente.
Perché è questo che lo pseudo intellettuale ha augurato al mio Editore, dopo che gli ho risposto che non lavoro gratis e che, un micro guadagno lo ricavo anch’io, pur sconosciuta ed esordiente.
Non c’è bisogno di fare nomi, chi ha ricevuto l’invito a
partecipare alle raccolte antologiche in questione riconoscerà, nelle righe
seguenti, l’identità dello squalo.
Su FB ha 694 “Like” e sembra anche che gli “autori” ne siano
entusiasti.
Il linguaggio dell’e mail è pseudo manageriale, infatti, il
batterio esordisce con un fastidioso e generico “salve” che di per sé
basterebbe a instillare un serio dubbio sulla sua professionalità: già nel 1999
i Manuali di Comunicazione on line invitavano gli addetti ai lavori a personalizzare
sempre le e mail pubblicitarie.
Comunque, il tizio inizia vantandosi di aver salvato decine
di case Editrici non a pagamento dal sicuro fallimento per proseguire poi con
la lista dei volumi “aperti”, tutti a suo nome, per lo più saggi di filosofia,
che già mi domando cosa voglia da me, che sulla copertina di FB ho postato la copertina
di EROTIC +.
Non gugola nemmeno il grande manager.
Non s’informa.
Lui pratica la pesca a strascico. Illegale ma evidentemente
fruttuosa.
Lui pesca a caso nel mare di FB pieno zeppo di aspiranti e
ingenui scrittori in attesa di pubblicazione.
Perché ormai dovremmo saperlo tutti come vanno le cose!
Esistono centinaia di Manuali e Blog che mettono in guardia aspiranti scrittori da sedicenti Editori che pubblicano previo contributo.
Ci sono liste! Elenchi! Indici!
Esistono centinaia di Manuali e Blog che mettono in guardia aspiranti scrittori da sedicenti Editori che pubblicano previo contributo.
Ci sono liste! Elenchi! Indici!
La novità che contraddistingue questo parassita sta nel
linguaggio che lo “sperimentatore artistico”, così si definisce, usa, dal
piglio “social democratico”, dall’umore “collaborativo e associazionistico”
nonché dalla forma sgrammaticata.
Infatti, aggiunge che la sua è un’iniziativa “socialista”,
che si tratta di un “collettivo”, e che, in
base alla loro ideologia “equo e solidale” e “no profit” delle sue iniziative,
invierà vari format esplicativi
corrispondenti che, con la massima equità
(e due), “prevederanno” una quota minima per i costi di editing, stampa
e spedizione, quota equivalente all’acquisto obbligato di almeno tre copie
dell’antologia in questione.
Dopo aver cercato d’interpretare, o meglio di tradurre, il
senso compiuto della frase, mi stropiccio gli occhi e rileggo la
missiva dal principio: beh, le Antologie
hanno un costo che va dagli 80,00 ai 100,00 euro.
Ma non finisce qui. Perché se il povero esordiente si è
fatto furbo, anche il parassita ha trovato il modo per ricavare comunque
profitti dal “sogno di scrivere”. La loro, puntualizza il tale, non è una casa
editrice “usuale”.
Infatti.
Non c’è che dire, penso, i truffatori si sono evoluti e ora
fanno leva sul materialismo spirituale, perché lui, logistico e amministrativo,
aggiunge di voler salvare l’autore da “inutili narcisismi” non riconoscendogli
alcun compenso, perché, spiega, ci sono tantissimi esordienti (cioè poveri
ingenui) che aiutano nello start up le giovani case editrici, che hanno
titolari soci MAI retribuiti. Dice lui, è ovvio.
E ancora: Gli artisti
si mobilitano (creatività e denaro), i soci si mobilitano (esecuzione e lavoro non
retribuito), il mediatore, io (cioè lui), mi mobilito.
Rido, e mi domando, da ex imprenditrice, perché il denaro non lo mettano i soci, come si fa in ogni società che si rispetti.
Il curatore editoriale sappia che il narcisismo è anche il
motore, forse l’unico, al di là della speranza in un’improbabile immortalità, che
spinge un essere umano sano di mente a scegliere un mestiere dal quale ricaverà
per lo più precarietà e frustrazione.
Alla mia risposta, il benefattore che salverà l’editoria
dall’io ipertrofico e dal sicuro fallimento, risponde piccato che io non sono
nessuno, che io non emergerò mai, che sono una povera illusa e frustrata.
La stessa cosa ripete da mesi a tutti i blogger che l’hanno
denunciato.
Il nome della casa editrice, comunque, è nel titolo di
questo post.
vedo che quel mitomane è venuto a scocciare anche te. Con me ci è andato ancora più pesante, dandomi anche del terrone-comunista-piagnone. Poi, dopo un paio di vaffa incassati in sordina, mi ha scagliato contro l'anatema editoriale. Roba da TSA
RispondiEliminaNel giardino di questi "esseri"sboccia la ragazza esile dell'Uomo di Transizione.Si!è lui l'uomo di transizione,sono essi l'humus dal quale le "Ragazze per niente esili oramai"traggono nella determinazione la forza per non sottostare al ricatto.Scriveva Gesualdo Bufalino:(Chi scrive per il suo tempo,non speri di sopravvivergli).Bene: il curatore editoriale lo tenga in mente perché potrebbe accadergli fra non molto di poter scrivere nelle sue e mail solo e soltanto "Salve".@eliodoro948
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