Solita premessa: il presente post racconta il peggio di
Twitter. I buonisti sono pregati di guardare altrove. Grazie.
Vendette trasversali, invio di Troll, aggressioni di hater,
malelingue in DM.
Ma anche, perché no, corteggiamenti più o meno lunghi che
mirano soltanto al follou back. Proprio come si fa in amore, molti lavorano di persuasione e ipocrisia fino a farci capitolare. Rituit continui che
ti senti un genio, complimenti e smancerie che nemmeno il direttore editoriale
di una mega casa editrice commerciale, e stelline, interazioni continue, menzioni,
baci, buongiorno umidicci, Follow Friday come se piovesse. Poi, dopo, il nulla.
Una volta ottenuto il follou back si danno che è una bellezza, come il maschio
alfa in un villaggio vacanze prenotato soltanto per andare “in buca” il maggior
numero di volte. Tu stai lì a farti bella nel costume più sexy che hai, e lui,
in spiaggia, nemmeno ti saluta.
Per chi non avesse mai letto le mie #deriveditwitter
consiglio una lettura dei precedenti post, chi invece mi conosce sa esattamente
a cosa e a chi mi riferisco.
Sono io in malafede?
Non credo. E comunque in questo caso le parole servono a
poco, sono i fatti quelli che contano.
È ovvio, è chiaro, è scontato, è noioso, estenuante dover
ribadire ogni volta che questa è una MIA personale esperienza: affinché non vi
offendiate, affinché non m’insultiate, e non aggiungiate al mio ciò che, di
fatto, è vostro.
Certo, io ho anche la fortuna di avere un gruppo di seguaci fedeli e sinceri, di persone che dopo il follou back hanno mantenuto lo stesso
atteggiamento di prima, che ho incontrato di persona e che ho guardato negli
occhi, ma per il novanta % della flora e della fauna tuittera così non è.
Perché il più delle volte decidiamo di aprirci un account
solo per raggiungere un alto numero di fan e avere maggiore visibilità:
self marketing, commercio, ipertrofia dell’Ego, e basta.
Anche se i Troll affermano il contrario, che non ci sono
regole e che in realtà Twitter è un mezzo per socializzare, il loro odio naturale,
che si esprime negli attacchi ai singoli account con molto follouer, dimostra
esattamente il contrario.
La fase di corteggiamento.
Se il narcisista di turno, uno come me che abbia più di
mille follouer, si sa prenderlo come si deve, è anche facilissimo farlo cadere nella trappola della reciprocità:
basta carpire la sua fiducia e, soprattutto, riempirlo di complimenti e di
rituit.
No, io non do il follou back a tutti, come ho spiegato in
altre derive, vedo tuitter come la finestra che affaccia su un grande
condominio. Avete presente i condomini del sud, quelli di una volta, di quando
non esistevano telefono e citofono e si comunicava soltanto di persona?
Ecco. Una marea di voci che urlano cose tra le più diverse, il
più delle volte poco interessanti, frasi d’amore smielate in seconda persone
singolare (e che francamente poco interessano a chi non è direttamente
coinvolto), citazioni, comunicazioni di servizio, e gatti. Guardo, scorro sempre le TL di chiunque e mi regolo: se si tratta di scambiarci opinioni sul pranzo, o sapere quante volto il bimbo ha ruttato, francamente evito.
Ma Twitter non è Facebook. Twitter è un sistema
automatizzato che offre maggiore visibilità a chi ottiene più rituit. Ossia fa
piovere sul bagnato.
Faccio un esempio pratico per i neofiti di turno. Se una Twitstar che mi segue (ed è già un bel biglietto da visita) mi rituitta, è
chiaro che tra i suoi diecimila follouer, almeno tre decideranno di seguirmi e
almeno dieci mi rituitteranno a loro volta e se, tra quei dieci ci sono altre
tuitstar, il rituit avverrà in modo esponenziale e comparirà su moltissime TL
in modo del tutto automatico. La Star va quindi omaggiata a più non posso affinché
ci rituitti spesso.
Chiaro no?
Se anche il Romanzo di un certo autore famoso non lo abbiamo
mai letto, e neppure acquistato,
va da sé che lo commenteremo comunque positivamente menzionando la Star
che, per pubblicizzarsi, rituitterà il commento alla propria TL dandoci la
tanto agognata visibilità.
Che senso avrebbe quindi condividere i centoquaranta caratteri un “pari grado”, ossia
uno che ha lo stesso numero di seguaci o anche meno? Nessuno, visto che
semplicemente gli daremmo l’opportunità di acquisire più follouer e non di
ottenerne noi. Ecco perché si rituitta sempre meno. Ed ecco perché io defollouo
i leccaculo.
“È più facile insegnare a un idrante la teoria quantistica
che cercare di spiegare il tasto RT” scrive stamattina @becan65
“Il modo migliore per fare #FF è fare un retweet” scrive
@lagazza
No, è che Twitter funziona a Caste.
Gruppi di persone che si favoriscono a vicenda, che fanno
ogni settimana sempre gli stessi #FF, e che si prodigano per la Star di turno.
E vi pare che questo sia un mondo dorato rispetto a quello
che c’è fuori? Un mondo dove la libertà e la sincerità, come molti Troll
affermano, sono così energicamente perseguite?
Se così fosse, la GENTE ci seguirebbe solo perché siamo
interessanti e non, come fa un’altissima percentuale di feisbukkiani approdati
su Twitter, per avere il follou back (italianizzo per vezzo non per "asinismo").
Non chiamiamo comunicazione e interattività ciò che è
soltanto opportunismo. La buonafede e la sincerità c’è, sì, ma è rarissima sia qui che sul finto amichevole
Feisbùk.
La maggior parte delle volte la relazione con il tuittero è
una perdita di tempo e uno spreco di tuit, esattamente come nella vita, quando quel
tizio che ci sembrava fantastico la sera prima, un uomo sincero e sicuramente
disinteressato, si rivela soltanto una scopata evitabile.
Personalmente diffido delle twitstar e evito il follow-back perché penso che tanto non interloquiremo mai. Ne seguo alcune sparse nel mondo e che mi interessa leggere comunque. Ho superato i 1000 followers, non so perché, e questo mi allarma un po' perché non riuscirò mai a riconoscerli,a ricordarli, né a leggerli tutti. Non riesco a tenere sempre un occhio su TW per tutta la giornata. Mi infastidisce chi sta su TW per promuovere i suoi libri, siti, blog, ecc o le sue prove di poesia.
RispondiEliminagrazie
Sono da poco su TW ma sono arrivato alle stesse conclusioni. Non mi è chiaro se prendi sempre le distanza da certi atteggiamenti sbagliati, o se anche tu, a volte, indulgi in qualche forma di "autopromozione".
RispondiEliminaAndrea
Io sono su TW solo per auto promuovermi. Scrivo e voglio farmi leggere. La differenza è che i pochi rapporti che ho sono sinceri e che il mio intento dichiarato e non nascosto.
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