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domenica 21 novembre 2010

TERESA e le altre.


Teresa ama molto le donne e le stima certamente più degli uomini.
Le preferisce per tanti di quei motivi che per farne l’elenco, dovrei usare almeno un paio di “fogli” in più, e non mi va.
Da un po’ di tempo però, la mia sensibile confidente si è accorta di uno strano fenomeno, quello delle amiche “sotto traccia”.
-Ma sì, ti dico che quelle mi chiedono l’amicizia solo per seguire le mie mosse, per capire con chi, fra i loro contatti, ho una relazione, una storia, una roba qualunque insomma!!!-
E accende una sigaretta, lo sento da come respira: è in affanno.
E riprende a raccontare storie di donne che frequentano, “sondano”, domandano, e frugano qua e là sezionando il suo profilo in cerca di prove!

Inizialmente mi pare assurdo e anche farsesco e, indelicatamente, scoppio a ridere sul touch screen del mio cellulare facendo andare Terry su tutte le furie!
- Perché sì…perché in realtà lo faccio anche io…- confessa abbassando la voce, vergognandosi, ne sono certa, come una ladra.
Cerco di spiegarle che a essere monitorati dai loro sguardi ansiosi, sono maschi liberi, o super impegnati e che, in entrambi i casi, vanno in cerca per il web di donne che sospirino per loro e senza neanche farci un granché.
Con maggior cautela del solito, conoscendo il carattere fragile di Terry, le spiego che queste “relazioni” 2.0 (e chiunque abbia un po’ di sale in zucca lo sa),  funzionano per lo più per gioco, invenzione e niente più.
Queste “liason” che durano giusto il tempo che un’altra gli “funzioni bene”, non sono che il solito sogno di un amore ideale e mai concretizzato che esiste nell’uomo e nella donna da sempre, e di cui avremo bisogno in eterno.
Anche se si “va giù duro”, magari con un paio di incontri orizzontali, la maggior parte delle volte rimarrà una bella immagine con cui andare a dormire, trasfigurare quello/a che ci dorme accanto e mascherare alla meglio la consueta espressione annoiata e stanca.
In qualunque altra parte della città, come sempre di fretta e  sotto la pioggia battente, Teresa prova a emettere degli esili “no” , e mentre cerco di farle entrare in testa che queste storie restano nell’ambito del divertimento, superando il muro del suono di Piazza Venezia nell’ora di punta-, l’amica salutista accende un’altra sigaretta.
Preparo l’affondo -Dovresti sapere che alla fine si rimane da soli, faccia a faccia con un quotidiano grigio e un pacco di speranze sempre più flebili sotto il braccio- e Teresa si distrae davanti a una vetrina ma io insisto, -E allora si sogna e si gioca, a seconda dell’umore, anche con uomini che alla prima e mail mettono le mani avanti, i soliti che lanciano sassi e nascondono la mano, quelli che ormai riconosciamo dall’odore, cattivo, inconcludente e sterile-.
Alla fine cedo alle sue insistenze e alla curiosità e decido di tentare l’esperimento per indagare anch’io, sotto traccia, quello che certe donne combinano in rete.
Presi su suo consiglio due o tre contatti piuttosto attivi, “piacioni” ma anche misteriosi,  mi metto al lavoro.
Per esperienza personale, a un uomo single, “professionista” e con un minimo di forza economica e intellettiva, basta molto poco per ottenere un buon “seguito” di vestali.
Farsi notare fra la folla di “gnocche” o presunte tali è un segreto, qualcosa che non si può insegnare, ma due o tre foto dallo sguardo languido da postare prima della richiesta di amicizia, una breve e mail (di un paio di righe e basta), e qualche “stato” ad hoc, basteranno per vederlo occhieggiare nella posta elettronica, generalmente breve e ambiguo.
In sintesi, nel giro di due giorni non mancano suoi commenti e mie “faccine” per far sì che un buon numero di signore fin lì disinteressate alla mia persona si facciano vive, complimentose e false.
Teresa aveva ragione, ma io mi domando che senso ha prendersela tanto per un’icona che non ha odore, per un uomo di cui non si conosce nemmeno la voce, per un’idea di relazione che non troverà mai riscontro nel reale.
Mi chiedo perché donne belle e nella propria età migliore,  intelligenti- almeno a parole- , si facciano abbracciare da brividi, per un lui di cui ignorano ogni cosa, persino i gusti e le paure. 
Perché perdere tempo dietro cacciatori di frodo e presunte amanti invece di leggere un buon libro,  passare un po’ di tempo a tu per tu con la propria solitudine, con le domande cui dobbiamo ancora rispondere, con i sogni che abbiamo chiuso nel cassetto -generalmente a causa di un uomo- e che forse sarebbe ora di riaprire.
Perché dobbiamo sempre andare alla ricerca di qualcuno per essere felici invece di coltivare durante il tempo libero ambizioni dimenticate o semplici passatempo sicuramente più costruttivi.
Certo gli incontri al buio divertono, le attese di un'e mail o di un invito danno brividi e accelerano il battito cardiaco ma a costo di effetti collaterali distruttivi e, almeno a dar credito a Teresa, decisamente evitabili.

5 commenti:

  1. per rendere meno grigi e noiosi certi giorni... forse, ma chiedilo a Teresa, non a me :D

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  2. sarà pure qualcosa di diverso dalla noia, che non sia nei pensieri di Teresa? Angelo

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  3. Non lo so, lei è stata sposata per anni e con un uomo che l'ha tormentata e tradita e nonostante tutto è finita nel gioco della rete, delle seduzioni e dei rapporti inconcludente. Teresa è una come tante: il lavoro non la soddisfa appieno e l'amore rimane al centro delle sue occupazioni, come tante d'altronde.
    L'uomo ha una visione per certi versi più ampia a mio avviso.

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