Dopo un anno e mezzo sono giunta a questa conclusione:
l’uomo che tutte invocano sulle nostre TL è uno solo, è sicuramente un maschio meraviglioso
e vive tra i pixel.
Ma facciamo un passo indietro.
Vi siete mai trovati a tuittare di sera, verso l’imbrunire?
O più tardi, quando gli hashtag maggiormente digitati sono quelli dei “tolcsciò”?
Bene, se fate attenzione ecco che tra un tuit d’indignazione e un anatema,
spuntano, come fiori tra i cardi, poetici richiami d’amore spesso così originali
da far accapponare la pelle: sguardi che penetrano, occhi che scavano, cicatrici
che si palesano, amori che dilaniano, mani che graffiano e che, più che frasi romantiche,
sembrano referti del Pronto Soccorso. Perché si sa che più fa male più piace,
che va tanto di moda, e che anche se l’abbiamo sul divano, il nostro amore con
la fede al dito, mentre armeggia non con una cinghia robusta, ma con il
telecomando e una fetta di panettone, serve a poco, giusto a pagare l’affitto.
O no?
Eh sì, perché non fosse che cinque minuti prima, la gentil
donzella dalla foto conturbante ha postato il proprio amore supremo per il
“nano” di casa (altra definizione detestabile tra le tante), allora non ci
sarebbe niente da ridire. Ma suona strano l’appello reiterato al maschio alfa sconosciuto
se digitato da mani così materne. Una dicotomia che stona, che soprattutto
instilla nella mia testolina un po’ curiosa, una serie di domande: che siano
tutte single? Che il messaggio sia rivolto proprio a chi se n’è andato
lasciandole lì su tacco con zeppa, culo di fuori (come nella PIC) e bimbo in
braccio?
Da buona libertina mi piace la coerenza, che pensiero e
parola siano quindi ben sintetizzati in azioni concrete.
Immaginiamo allora che l’uomo dei pixel, sadico sicuramente,
seducente come nessuno mai, bello, come solo un maschio alfa ideale può essere,
si manifesti in carne ed ossa nella vita ogni tuittera che digiti frasi smielate
in seconda persona singolare. Che, richiamato da certe dichiarazioni d’amore si
materializzi alla porta di casa esattamente come ognuna l’ha immaginato.
Che cosa accadrebbe nella vita delle super disinibite
femmine digitali?
Come uscire dal guaio?
C’è quindi da augurarsi che:
1) L’ignaro marito sia fuori per lavoro.
2) La nonna sia disponibile per un babysitteraggio improvviso.
3) Abbiano nell’armadio l’armamentario millantato così apertamente.
1) L’ignaro marito sia fuori per lavoro.
2) La nonna sia disponibile per un babysitteraggio improvviso.
3) Abbiano nell’armadio l’armamentario millantato così apertamente.
a) Guepiere o reggicalze
b)
Scarpe sexissime
c)
Piedi splendidi
d)
Culo da urlo
e)
Tette da sballo
E no, perché se così non fosse, e dopo averlo evocato per
mesi notte e dì, l’uomo dei pixel potrebbe anche infuriarsi!
Immaginatelo alle prese con una ragazzotta tutt’altro che
disinibita, o una quarantenne che non indossi nemmeno il perizoma per infantile
pudicizia e che certi argomenti un po’ luridi li ha letti soltanto sulle
riviste femminili arrossendo come una scolaretta. E non che ci sia nulla di
male, anzi!
In fondo io sono una cattivona.
Sicuramente, la superdonna che digita certe frasi da horror,
sensualità così avvolgenti e claustrofobiche, in grado di mettere in fuga qualsiasi
maschio dotato di buon senso, abita un attico da single con tanto di terrazza
panoramica, veste solo Prada, indossa costumini da playgirl anche mentre cucina,
e ha un corpo perfetto. Da come la stessa addita giornalmente le altre donne e
il loro cattivo gusto, non posso dubitare che abbia un guardaroba da top model.
Perché è ovvio, e non dovrei neanche dirlo, che la wonder-tuittera
mangia uomini ha così tanti bei fusti da amare, che sta su twitter solo per
insegnare alle altre come ci si comporta, come gettare ami e prendere pesci belli
grossi.
Sono io che sbaglio a immaginare “sodomia81” in ciabatte e
vestaglia cinese di pile, mentre alle prese con l’aspirapolvere che non
funziona, rivolge lo sguardo colpevole alla foto del giorno delle nozze e poi
digita “fa che non sia il tuo rimpianto” a qualcuno che non esiste se non nella
sua mente. Non è vero che “sonotua79” al ritorno dal lavoro, e mentre si sfila
un paio di gambaletti color carne, cerca di fare colpo solo su se stessa,
digitando “Ti succhierei come un Calippo”, o “Voglio guardarti dal basso, in
ginocchio, gli occhi rigati di lacrime di piacere infinito”.
Non stanno certo lì a fare il loro amorevole mestiere di
mamme rimestando semolini e pastine, mentre sognano che l’uomo dei pixel possa
tendere loro la mano attraverso un DM inaspettato: sono qui, sono io quello che
cerchi, vieni, vediamoci domani, incontro al buio, hotel Pincopallo ore 17:00.
Fatti trovare nuda.
Un incontro al buio è qualcosa di travolgente. Una roba che
toglie il sonno, un punto di domanda martellante.
Parlo di un incontro al buio vero, senza un preliminare “tu
per tu” al bar della stazione ma in una stanza d’albergo sul mare (immagino),
con un uomo mai visto prima e che potrebbe essere splendido o mostruoso, osando
anche il massimo, facendosi trovare nuda e per di più, bendata. Niente parole,
soltanto sesso. A occhi chiusi ma stavolta sul serio, come digitato mille volte
e come mille volte immaginato.
Se fossi un uomo, andrei in fondo alla faccenda. Per come
sono fatta, punterei la tuittera più disinibita (in TL) per metterla alla
prova.
Vogliamo scommettere che farei soltanto buchi nell’acqua?
Sì, i sogni sono belli e certe dichiarazioni
d’incondizionato amore fanno anche tanta tenerezza, ma sono convinta che per
l’85% siano soltanto un gran mucchio di fandonie. Non c’è nessun completino in
latex per l’uomo dei pixel che, se tutto va bene, vedrà arrivare alla porta
“sodomia81” trafelata e senza trucco, in un chiassoso abito da casa blu
elettrico a fiorellini fucsia.
(Ah, anch’io in questo istante indosso una tuta, ma in tutta
franchezza cerco di mettere un po’ di distanza tra me e l’immaginario uomo dei
pixel, almeno una buona dose di divertimento).
Quello che sospetto da tempo, tu l'hai messo in parole. Rido
RispondiEliminaIo non twitto ne' in albe rugiadose ne' col tenero imbrunire. E feisbucco di radissimo. M'impiccio in svariati blog, questo si, e mi sa che è molto meglio...
RispondiEliminaAmo la tua verità fuori dalle ipocrisie.E senza cercare account dal nome succulento, basta agirarsi la sera e odorare sesso da tutte le parti.Solo un dubbio: dopo tanto twittare,qualcuna copula pure?
RispondiEliminaIo non mi sono mai accorta di nulla...mi sa che non sono sul pezzo, oppure sono tonta. A volte penso che la bravura delle donne nel descrive i costumi e nel percepirli vada persino oltre la loro manifestazione. Comunque brava, almeno la scrittura è frizzante
RispondiEliminaLe verità nascoste! ;)
RispondiEliminaFatto. E con qualche particolare piccante in più. Tipo scoprire che era amica della mia donna.
RispondiEliminaL'albergo era un B&B sul lago.
Ma non si va a raccontare su Twitter, questo.